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SENZA FINE 

“(...) Le candide opere in resina di Renata Carneiro da Cunha si inscrivono in modo originale lungo una tradizione artistica che riconosce chiara espressione del pensiero l’astrazione di geometrie complesse, la crescita e la trasformazione dinamica di una lemniscata “**”, simbolo matematico dell’infinito, i topologici nastri di Möbius: forme di pensiero usate ad esempio dall’incisore e litografo olandese Maurits Cornelis Escher (1898 - 1972) e dallo scultore francese Max Bill (1908 - 1994). Quest’ultimo diceva dei suoi “nastri senza fine”: «Sono convinto che la loro efficacia stia in parte nel loro valore simbolico; essi sono modelli per la riflessione e la contemplazione».

(...) Renata Carneiro da Cunha, attraverso le sue sculture, simboliche vie d’accesso verso l’infinito, rapisce lo sguardo e guida sapientemente la mente verso la conoscenza, la più emozionante delle avventure umane che come la vita si rinnova adesso e sempre.

 

(...) Renata Carneiro da Cunha’s essential sculptures in resin are inserted in a singular manner within an artistic tradition that recognises modern abstraction as a concept of complex geometry, the dynamics of liminiscate, the mathematical symbol of infinity (**), as in topology, the Moebius coil. The concept used, for example, by Maurits Cornelis Escher, Dutch engraver and lithographer (1898-1972), and Max Bill, Swiss sculptor (1908 - 1994). Max Bill referred to his endless loop saying:  “I am convinced that the endless loop has a symbolic value as a model for reflection and contemplation”.

(…) Renata Carneiro da Cunha, through sculpture, symbolizes the access to infinity. Her gaze wisely captures and guides the mind to knowledge. Of all human adventures, it is the one where emotion is present in all its depth, renewing again and again.”

 

Concetta Tiralosi

Cultural affairs, Artist Relations Manager at Museo Emilio Greco, Catania

 

 

 

Un "Niente che afferma il Tutto Possibile": questo era per Yves Klein il colore blu. Così è il bianco per Renata Carneiro da Cuhna, artista che attraverso la sintesi più estrema tenta di dare forma all'invisibile.Con la personale dal titolo "Senza fine", presso il Museo Emilio Greco di Catania, la scultrice presenterà in Italia le sue opere. In mostra otto grandi sculture che sfidano il vuoto, l'indefinito, tracciando sterminati e perpetui percorsi nel segno della leggerezza e del movimento. Curve, pieni, vuoti, luci, ombre: un plasticismo che fluttua e danza leggero, scolpito da una poetica energia e un'impalpabile libertà."La forma perfetta è la mia sfida" afferma l'artista. Per questo "scava", per questo "incornicia" l'inconsistente nella forma. Carneiro da Cuhna fende la materia per schiudere nuovi significati, per concedere spazio al diverso. La sua è un'apertura pura e incontaminata così come le linee che costruiscono sinuosamente le sue architetture plastiche, nivee e candide cavità che liricamente sintetizzano immagine e contenuto. Sculture essenziali che si nutrono dell'immateriale, che vivono e si trasformano nelle geometrie dell'infinito. Senza pause, senza interruzioni, senza fine.

 

 

A certain nothingness that asserts everything is possible was Yves Klein’s blue. White is as such for Renata Carneiro da Cunha, an artist who creates form by means of the invisible using the most extreme of synthesis. The artist will show her work in Italy with the solo exhibition Senza Fine, at Museo Emilio Greco in Catania. There, eight large-sized sculptures are shown, defying space, emptiness, and the unexplained. Through evanescence and fluidity the artist treads lost, eternal, paths. Curves, concaves, convexes, light and shadow embody a platicism that floats. A gossamer choreography constructed with poetic energy and impalpable unrestraint. “My challenge is attaining perfect form”, says the sculptor. So being, she carves, scoops out, and frames the unconscious. Renata Carneiro da Cunha cuts into surfaces to trigger the unseen and unpredicted. Pure and uncontaminated are the sinuous lines constructing new paths that open up to plastic architecture. Snowy, candid, concaves passionately fuse form and content. Essential sculptures that nourish themselves on immateriality, sculptures that live and transform themselves into the geometry of infinity. Constant and ceaseless. Endless.

 

Vanessa Visgogliosi, Tribe Art

MiBACT - Italian Ministry of Cultural Heritage

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